Dedicata alla Vergine Assunta, fu sede dei Vescovi minervinesi dal XI secolo sino al 1818. Riedificata sull’area della precedente costruzione di età normanna, venne consacrata nel 1608. Essa è chiamata anche chiesa madre in quanto era la chiesa maggiore fino all’istituzione delle nuove parrocchie nel 1800.
La facciata romanica, in pietra calcarea bianca, presenta un rosone centrale, maggiore fonte di luce e tre portali rinascimentali. Quello centrale decorato con putti, festoni e oggetti liturgici, invita alla lode al Signore. Su quello di destra, un altorilievo medioevale della Vergine col Bambino, reperto forse dell’antica costruzione.
Sulla sinistra si leva il campanile, opera rinascimentale ricostruita nel 1924 a seguito di un crollo. L’interno, coperto da tetto a capriate lignee, è a tre navate divise da colonne. Nella navata destra troviamo un arco rinascimentale dell’antico altare della Trinità, una tela della Vergine Assunta, cui è dedicata la chiesa, la tela raffigurante il Rinnegamento di Pietro (XVI secolo), e la tela con la Sacra Famiglia, infine la Cappella del Sacro Cuore (XIX secolo). L’ingresso alla sagrestia è decorato da un arco in tufo con la rappresentazione dei Misteri. Nella sacrestia, armadi in noce e una serie di ritratti di Prelati dei secoli XVIII-XIX secolo. Sull’altare maggiore (sec.XVIII) è collocato un tempietto in marmo in cui è conservato il Santissimo Crocifisso, pregevole opera lignea del XVII secolo. Sotto il tempietto sono stati sepolti quattro vescovi minervinesi. Dietro l’altare, coro ligneo con al centro la cattedra vescovile, con lo stemma dell’ultimo vescovo minervinese, Pietro Mancini.
Nella navata di sinistra (dall’altare): l’Istituzione dell’Eucarestia, tela del XVI secolo, Vergine col bambino (XIX secolo), Santissima Trinità tra i Santi Rocco, Lucia e Giovanni (XVIII secolo), Battesimo di Gesù (XVIII secolo), con ai piedi il rinascimentale fonte battesimale in marmo, unico a Minervino fino all’istituzione delle parrocchie nel 1800.