La chiesa della Madonna del Sabato si trova a circa un Km dal centro abitato e fu costruita verso la metà del XVII secolo su di una grotta basiliana scavata nel tufo, dove fu trovata dipinta sul muro un’immagine della Vergine col Bambino. Il dipinto risale al XV secolo e rappresenta la Vergine col Bambino tra una coppia di Angeli. Poiché il rinvenimento avvenne in un sabato, 15 giorni dopo la Pasqua di un ancora ignoto anno, da tale giorno prese il nome l’immagine e anche la sua festa.
La denominazione della Madonna del Sabato potrebbe anche derivare da un altro importante fattore: vale a dire il Legame tra Maria ed il Mistero Pasquale; nel Sabato Santo, infatti, solo Maria ha conservato la fede nella Resurrezione del Figlio di Dio. Da allora la Madonna del Sabato fu proclamata Patrona di Minervino, mentre forse precedentemente lo era stata la Vergine Assunta.
La leggenda vuole che durante una battuta di caccia, alla quale partecipava anche il principe Pignatelli, Barone della città, il suo cane si sia infilato in un’apertura del terreno e non sia più venuto fuori. Poiché era il suo cane preferito, si organizzò una battuta che seguendo il latrato del cane giunse vicino ad un folto cespuglio presso cui c’era una buca che nascondeva una cavità sotterranea; legato saldamente a delle corde un servo fu calato giù per recuperare la bestiola. Il servo una volta risalito si inginocchiò dicendo di aver vista dipinta su una parete della cavità, l’effige di una Madonna col Bambino.
La costruzione fu fatta dal principe Marzio Pignatelli e consta di due parti distinte: quella inferiore, che è la grotta dove fu rinvenuta l’immagine e alla quale si accede per mezzo di una doppia scalinata, e quella superiore, costruita al di sopra della prima, composta di una navata.
Sull’arco sovrastante le rampe di scale che portano alla chiesa inferiore si trova ancora lo stemma in pietra di Pignatelli e Guevara. Sotto l’arco terminale composto da tre conchiglie si ammira il bassorilievo della Fontana, da cui l’acqua defluisce a campana a simboleggiare la MADONNA FONTE DI
GRAZIE.
Il grande finestrone posto sulla facciata principale del Santuario è riempito da una vetrata a mosaio, attraversata da un grande fascio di luce che mette in risalto la ricchezza dei colori dell’immagine della Madonna che sovrasta e benedice il paese.
Una tela di grandi dimensioni ricopre la parete di fondo e raffigura l’Incoronazione della Vergine contornata dalla SS. Trinità e da Angeli e Santi. Sul muro di destra si rileva una tela del 600 raffigurante San Nicola di Bari.
Verso il 1880 Mons. Francesco Maria Galdi, vescovo della diocesi di Andria, fece costruire un fabbricato addossato all’abside della Chiesa, destinando i locali del pian terreno al ricovero dei pellegrini.